Mi chiamo Serena Alberti, vivo a Mori, un piccolo paesino in provincia di Trento e sono mamma di una splendida bambina di nome Nicole, la mia ragione di vita.
Qualche anno fa, al nono mese di gravidanza io e mio marito, Maurizio Zanni, avevamo organizzato un appuntamento per un servizio fotografico ritraente la dolce attesa prima della nascita di nostra figlia. Non dimenticherò mai quella mattina in cui mio marito mi salutava per andare dal barbiere per poi fare subito rientro a casa per l’appuntamento con il fotografo.
Purtroppo mio marito a casa non è più tornato a causa di un incidente stradale che gli ha stroncato la vita a soli 39 anni. La mia vita da quel giorno non è stata più la stessa, all’improvviso mi è crollato il mondo addosso, mi sono sentita sola e abbandonata anche dalle Istituzioni.
Dopo questo tragico evento, dopo aver lottato con ogni mezzo per arrivare alla verità e all’ottenimento di un risarcimento ho deciso che dovevo fare qualcosa per sostenere e dare una mano in concreto a tutte quelle persone che come me avevano perso un loro caro.
E ciò in quanto durante la mia tragica esperienza non sempre i professionisti (ingegneri, consulenti, avvocati e psicologi) e le istituzioni (tribunale, procura, forze dell’ordine, enti previdenziali) che ho incontrato o sono stata costretta a contattare si sono rilevati competenti e “sensibili” alle necessità di cui una giovane moglie e madre come me si aspettava e comunque avrebbe avuto bisogno.
Da qui nasce l’idea di fondare un’associazione per aiutare gratuitamente tutte le vittime, soprattutto quelle più bisognose, mettendo a disposizione delle stesse una rete di professionisti (avvocati, medici legali, ingegneri, architetti, psicologi ecc.) altamente qualificati ed esperti in tutte le discipline riguardanti la materia della responsabilità civile in generale.

Serena Alberti